Chi l’ha visitata lo sa. Lo sa benissimo che Siracusa, la città di Archimede, racchiude in sé un tesoro, chiamato Ortigia.
Chi non l’ha ancora visitata, invece non lo sa.
Non sa che Ortigia sta facendo innamorare il mondo.
Ortigia si sta sempre più affermando come location prediletta di registi, autori e aziende cinematografiche e pubblicitarie che hanno deciso di promuovere i loro prodotti nella bella isola siracusana: San Pellegrino, Daniel Wellington, Ferrari, sono solo alcuni esempi e poi i film come Malena, Romanzo Siciliano, L’Onore e il Rispetto tra i più recenti e, curiosando nell’archivio del passato, troviamo altri film come I Fidanzati, Secondo Ponzio Pilato e Marianna Ucria.
Siracusa, con la sua Ortigia, è una delle realtà territoriali ed economiche più importanti del mediterraneo e rappresenta una delle terre più affascinanti a livello planetario.
I diversi popoli che l’hanno occupata hanno lasciato, nel corso dei secoli, un incommensurabile patrimonio artistico-culturale a cui si aggiunge quello paesaggistico-territoriale fatto di isolette, monti, pianure, fiumi, laghi, fondali e spiagge incontaminate.
Ortigia è il cuore di Siracusa, un’isola quasi totalmente pedonale, bandita al passaggio delle auto per permettere ai turisti di passeggiare e visitarne anche i più piccoli scorci.
Attraversando il Ponte Umbertino si entra in Ortigia e nella Magna Grecia: qui è possibile ammirare il Tempio di Apollo del VI secolo a.C. con le sue due colonne gotiche: lo sapevate che è considerato il più antico tempio dorico periptero dell’occidente greco?
Da lì un susseguirsi di strade e stradine, vicoli e cortili animati da palazzi nobiliari, palazzi storici, ma anche boutique, negozietti, locali e ristoranti.
Suggestive sono la via Cavour, l’antica via dei Bottai, e via Landolina dove è possibile ammirare Palazzo Francica Nava, Palazzo Chiaramonte e Palazzo Salonia che si apre alla Piazza Duomo.
Prima di arrivare in Piazza Duomo, doverosa è la tappa in Piazza Archimede, nella cui area centrale vi è la Fontana d’Artemide che narra la vicenda della ninfa Aretusa che scappa da Alfeo.
Suggestiva è la scena che la fontana rappresenta: la dea Artemide (o Diana), protettrice all’epoca greca di Ortigia, trasforma Aretusa in fonte per permetterle di sfuggire da Alfeo che osserva la scena con stupore; nella vasca vi sono anche quattro Tritoni, che cavalcano due cavalli marini e due pistrici impennati nelle onde.
La leggenda di Arteusa prosegue alla fonte Aretusa, uno specchio di acqua che sfocia nel Porto Grande di Siracusa: in questo luogo tanto caro ai siracusani, come accennato prima, la leggenda racconta che la ninfa Aretusa, per sfuggire all’amore di Alfeo da lei non corrisposto, chiede alla dea Artemide di trasformarla in fonte di acqua. Ma, ahimè, anche Alfeo, per non perderla, si fa trasformare in un fiume unendosi cosi a lei, eternamente.
La fonte è oggi luogo di ritrovo e di passaggio, data anche la sua posizione sul lungomare di Ortigia, dove è possibile ammirare strepitosi tramonti e un mare che sembra infinito.
Dalla fonte Aretusa, salendo per via Picherali, si giunge alla famigerata Piazza Duomo.
Se la si osserva dell’alto si può scoprire che Piazza Duomo è una piazza a forma di mandorla: qui sorge la cattedrale della città, nella parte più elevata dell’isola di Ortigia, su quello che un tempo era il tempio di Minerva (Atena). La facciata attuale fu capolavoro dell’architetto palermitano Andrea Palma, realizzata tra il 1728 e il 1754 a seguito del terremoto del 1693 che ne causò il crollo, ed è ancor oggi una delle migliori testimonianze barocche di Siracusa.
Sia all’interno della chiesa che all’esterno, è possibile vedere le imponenti colonne gotiche che si innalzano su un’altrettanta imponente scalinata che dà sulla piazza.
Uno dei monumenti più belli del mondo, da visitare assolutamente.
Per gli amanti della storia, una tappa caratteristica è l’Ipogeo di Piazza Duomo, un sito legato alle vicende storiche dei siracusani durante la seconda guerra mondiale: si tratta di un percorso sotterraneo che, partendo dal Duomo, giunge fino al Foro Italico nelle porte della Marina.
Il percorso si articola in una galleria principale e diverse minori, dove vi sono pozzi e cisterne dai quali si attingeva l’acqua. I racconti popolari dicono che durante la guerra nel cuore dell’Ipogeo venne nascosto il simulacro di Santa Lucia, con tanto di processione per la festa popolare.
È aperto al pubblico ed è possibile visitare al suo interno la mostra “Siracusa alle origini del Teatro Greco”.
Da visitare, per terra o anche attraverso le emozionanti escursioni in barca, è il Castello Maniace, dal comandante bizantino Giorgio Maniace che nel 1038 lo fece costruire sottoforma di fortezza, poi successivamente resa un castello da Federico II tra il 1232 e il 1240.
Per la sua posizione strategica, il Castello sembra controllare la città dall’arrivo indesiderato di qualcuno dal mare: fu dimora di personaggi illustri come il re Pietro d’Aragona e la sua famiglia; Federico II e Andrea Doria.
Il castello è coperto da un velo di mistero, alcune sue caratteristiche danno poco a pensare che sia servito per funzioni militari..
Ortigia non è soltanto questo.
Ortigia è stradine, vicoli e cortili; è sapori e odori mediterranei; è mercati del pesce, del formaggio e del buon cibo; è culto e religione; è gente di mare; è gente semplice; è storia.
Ortigia è qualcosa che a parole è difficile spiegare: si deve vedere, si deve vivere, si deve respirare.
Fonte: viaggiareinsicurezza.com