Cari lettori di tumologiovanni.it, oggi parliamo dei tassi d’interesse e delle manovre della bance centrale che hanno causato il calo del potere d’acquisto delle famiglie italiane a causa dei continui aumenti del costo del denaro.
Il contrasto dell’inflazione da parte della BCE impatta direttamente sulla scelta da compiere al momento della richiesta di un mutuo. Chi sceglie il tasso fisso evita il rischio di nuovi rialzi dei tassi di interesse; mentre chi sceglie il tasso variabile si aggancia a un Euribor ancora in salita per diversi mesi.
Cari lettori per farvi capire la situazione, utilizzeremo degli esempi pratici:
Consideriamo un giovane mutuario con reddito mensile di circa 1.750€: fino a gennaio 2022, con i mutui giovani agevolati consap, poteva permettersi l’acquisto di un immobile del valore di 196.000 €, contraendo un mutuo della durata di 30 anni che copriva il 100% del valore della casa e con una rata di 525 €.
Mentre con i tassi fissi che, per i mutui consap, si sono alzati dall’1,27% al 3,67%, lo stesso mutuatario potrà permettersi un immobile di 143.000 €. In pochi trimestri, il potere d’acquisto è calato del 27%.
Tutta questa situazione, impattera sicuramente in maniera negativa sugli immobile, inoltre chi deciderà di acquistare, potrebbe puntare sull’acquisto di immobili più contenuti o fuori città.
Se credi di avere immobile da vendere con queste caratteristiche, potrebbe essere un buon momento per provare a venderli!
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